Occorre una politica della sostenibilità

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Alla Conferenza di Milano le dieci associazioni imprenditoriali più rappresentative, tutte aderenti all’ASviS, tenutasi lo scorso 28 maggio, invitano la Presidenza del Consiglio a istituire un tavolo di lavoro congiunto concentrato su 6 punti prioritari.

Dall’incontro è emersa la richiesta al Governo di accelerare la transizione dell’Italia a uno sviluppo sostenibile e di aprire un tavolo di lavoro su questo tema presso la Presidenza del Consiglio per intraprendere le linee di azione necessarie per accelerare il passo verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Questi i 6 punti prioritari

1) Il 2021, quando si terrà il G20 in Italia e verranno prese decisioni importanti in materia di finanza per lo sviluppo sostenibile.  Inoltre fra il 2020 e il 2021 si terrà l’Expo Dubai; nel 2021 si aprirà il nuovo ciclo settennale dei fondi europei in cui, se la Commissione di Bruxelles farà quanto annunciato, i fondi saranno orientati all’Agenda 2030 e sarà importante agire per non sprecarli e accelerare il cambiamento. Infine nel 2021 i regolamenti della finanza sostenibile dovranno entrare in vigore, cambiando anche i criteri delle scelte aziendali.

2) La richiesta alla Presidenza del Consiglio, per un tavolo di discussione sullo sviluppo sostenibile a partire dalla prossima legge di bilancio.

3) La riforma della rendicontazione non finanziaria, attualmente limitata a poco più di 200 imprese oltre i 500 dipendenti, mentre altri Paesi come la Spagna stanno facendo scendere questa soglia per facilitare il riconoscimento della rendicontazione di sostenibilità come fattore di competitività

4) La finanza sostenibile: i Green bond, gli Outcome bond, tutti gli altri strumenti finanziari nuovi, ma attenzione a non tornare indietro, come rischia di avvenire nel campo del green public procurement, dove si pensa di eliminare i controlli pubblici sotto una certa soglia. Sarebbe un grave errore, perché toglierebbe un vantaggio comparato a chi invece ha investito in questa direzione.

5) La politica fiscale, dove assistiamo a una discussione “tutta novecentesca”, perché non si parla della possibilità di modificare il sistema fiscale per accelerare la transizione verso lo sviluppo sostenibile, per esempio con investimenti in formazione.  

6) La formazione appunto indispensabile per preparare le persone ai cambiamenti nel mondo del lavoro. Attualmente il beneficio fiscale per chi investe in capitale umano è limitato alle aziende 4.0, mentre invece va esteso a tutte.

“I capitali devono essere pazienti, senza pretendere un ricavo istantaneo ma guardando a un’ottica a medio termine. Noi però dobbiamo essere impazienti, come l’impazienza dei giovani, perché non c’è tempo, anche il capitalismo sta cambiando e quindi dobbiamo adeguare le nostre scelte. Dobbiamo investire con capitali pazienti ma dimostrare tutta la nostra impazienza nelle nostre attività”. (cit. Entico Giovannini)


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