Il Sustainability Manager

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Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza, specie da parte delle generazioni più giovani, di voler vivere in un mondo sostenibile. Lo studio “Think Sustainability” di PwC, per esempio, frutto di quasi 3.200 interviste e dell’analisi di 85mila conversazioni online, ha dimostrato che l’81% dei millennials pagherebbe un sovrapprezzo per prodotti sostenibili, mentre il 56% esclude le imprese che non operano in modo sostenibile. Infine, il 49% ha rifiutato incarichi contrari alla propria etica professionale. A ciò si aggiunge che oltre un terzo degli acquirenti considera la sostenibilità un fattore decisivo almeno quanto qualità e prezzo: per questo molte aziende si sono dotate di un Sustainability Manager.

Sustainability Manager: chi è e da quali leggi nasce?

Si tratta di una figura professionale poliedrica, trasversale e con molte competenze specifiche, chiamata a interagire con processi e relazioni complessi. Il Sustainability Manager deve essere in grado di conciliare la gestione aziendale ordinaria con le attività innovative che l’evoluzione del contesto richiede, accompagnando l’organizzazione verso il cambiamento. Per questo il “manager della sostenibilità” deve conoscere a fondo l’azienda e il suo ambito di business, saper gestire i conflitti, mantenere i rapporti con la comunità e le istituzioni, motivare e valorizzare il team di lavoro e possedere conoscenze economiche e giuridiche, in particolare nel settore ambientale.

Questa figura è stata istituita col decreto legislativo del 30 dicembre 2016 che prevede l’obbligo di presentare una dichiarazione individuale di carattere non finanziario per le imprese di interesse pubblico e la possibilità anche per tutte le altre imprese non sottoposte all’obbligo di presentare una dichiarazione in forma volontaria e semplificata. La dichiarazione non finanziaria deve riguardare i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani, alla lotta contro la corruzione attiva e passiva, che sono ritenuti rilevanti tenuto conto delle attività e delle caratteristiche dell’impresa. Infine, il testo riporta l’elenco degli ambiti minimi sui quali è richiesto alle organizzazioni di rendicontare le proprie attività e performance, lasciando la libertà di scegliere lo standard di rendicontazione e di adottare le metodologie di calcolo più adatte.

Sustainability Manager VS CSR Manager

Prima del Sustainability Manager c’è stato il Csr Manager (Corporate Social Responsability Manager). Ma quali sono la differenze tra queste due figure? Per esempio, il manager della sostenibilità entra nei processi decisionali e di programmazione strategica, siede nei board dove si prendono le decisioni, assicura la sostenibilità dei processi aziendali, monitora gli effetti di un approccio sostenibile sugli stakeholder dell’impresa.

L’impatto positivo sull’azienda

In poco più di 5 anni, il numero di tali figure è passato da 90 a 373 addetti a tempo pieno. Si tratta soprattutto di donne, con un curriculum studi elevato (il 30% aveva frequentato un master) inquadrato nel 45% dei casi ai livelli della dirigenza con punte di stipendio annuo di 120mila euro e con una media di circa 80mila euro l’anno. Oggi la professione del Sustainabilty Manager è più richiesta che mai, anche a livello di aziende non quotate e di enti pubblici (come le università), con conseguenti interessanti prospettive di tipo occupazionale. Questo perché la presenza di questa professionalità porta indubbi benefici economici alla stessa azienda che lo assume.

Da questo punto di vista, l’esperienza più significativa è quella di Unilever, multinazionale che in Italia detiene moltissimi marchi noti: gli stabilimenti italiani di Unilever vengono valutati ogni tre mesi a livello mondiale per vedere se rientrano nel benchmark. Devono infatti essere raggiunti target econonomici, sociali e ambientali per i quali Unilever punta su efficienza energetica, riduzione dei rifiuti, risparmio idrico, affiancamento ai produttori agricoli e delle materie prime, politiche climatiche e low carbon, controlli sulla qualità dei prodotti, ricerca sui materiali per gli imballi.


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