Un rating bancario di sostenibilità. E’ questo l’oggetto del “tavolo banche-Cerved” che prenderà il via già del 2020 e che permetterà alla PMI sostenibili di ottenere condizioni di credito favorevoli.
Più sei sostenibile come azienda, più ottieni credito dal sistema bancario e meno lo paghi. È la rivoluzione Esg (ambiente, sociale, governance) che sta arrivando in Europa e in Italia. Molte banche si stanno già attrezzando appoggiandosi al Cerved e, in particolare, alla divisione rating agency del gruppo di banche dati, per ottenere rating Esg sulle imprese che andranno a finanziare. L’obiettivo è di evitare la creazione di altri “depositi” di crediti deteriorati (Npl) causati stavolta dal cambiamento climatico o da altri fattori legati alla sostenibilità. Che è poi l’obiettivo delle nuove linee guida Eba, l’authority europea di sorveglianza delle banche, dove si prevede che gli istituti applichino il filtro Esg al momento del finanziamento. La consultazione sul documento Eba si è chiusa il 30 settembre: entrerà in vigore l’anno prossimo.
Segnali dall’Europa
«Il settore della sostenibilità ha avuto una grossa accelerazione dopo che la nuova presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, ha annunciato il green new deal – spiega Mauro Alfonso, amministratore delegato di Cerved rating agency –. C’è poi stata la decisione della Bei di mettere al bando i fossil fuel. Sono segnali forti. Per questo le banche italiane si stanno muovendo in anticipo. Abbiamo già chiuso accordi con alcuni istituti bancari per fornire rating e score di sostenibilità».
Come funziona il rating Esg
Il giudizio Esg del Cerved sulle aziende, quotate e non quotate, viene elaborato sulla base di un questionario: al momento della richiesta di finanziamento, le banche chiederanno all’impresa di rispondere alle domande su ambiente, social e governance. Il numero delle domanda varierà da 50 a 100 in base alla profondità richiesta dagli istituti di credito.
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